lunedì 27 marzo 2017

Hajime no Ippo



Ciao a tutti oggi vorrei parlare di una serie che mi sta molto a cuore e che ho apprezzato veramente tanto, Hajime no Ippo di George Morikawa.
Concedetemi di definirlo come uno dei migliori shonen sportivi di tutti i tempi; ha al suo attivo ben 113 volumi e 3 serie anime.

Makunochi Ippo non è come tutti i ragazzi delle superiori che vivono una vita spensierata, purtroppo rimasto orfano del padre ha sempre dovuto aiutare la madre nell'impresa ittica di famiglia; oltretutto essendo una ragazzo timido e remissivo è quotidianamente vittima di bullismo ma, un giorno mentre sta per essere nuovamente vessato viene salvato da Takamura Mamoru, un pugile professionista capitato li mentre si allenava. Da quel giorno la sua vita cambia, riceve uno scossone che lo porterà a intraprendere la via della boxe.


Prima di parlare di Hajime no Ippo vorrei fare una distinzione che secondo me va fatta nell'ambito del genere sportivo.
Essenzialmente esistono due tipi di manga/anime sportivi; la prima categoria è quella in cui caratteri predominanti sono la spettacolarizzazione dell'evento sportivo e l'esagerazione delle capacità dei protagonisti che possiamo ritrovare nei più famosi manga/anime di Shonen jump come: Eyeshield 21, Kuroko no Basket e Haikyuu in cui i protagonisti hanno rispettivamente “super velocità”, “invisibilità” e “super salto” che insieme ai “poteri” degli altri personaggi rendono lo sport una sorta di spettacolo di intrattenimento. 
La seconda, invece, in cui predomina la rappresentazione nel modo più realistico possibile del mondo sportivo e quindi concentrarsi nel percorso e nella crescita che il protagonista affronta, in cui il lettore/”spettatore” non viene lasciato fuori ad osservare ma, può, in un certo senso, immedesimarsi nel protagonista; gli esempi più rappresentativi sono: Ace of Diamond, Yowamushi Pedal e ovviamente Hajime no Ippo; tutte punte di diamante di Shonen Magazine.



Gli shonen di combattimento come siamo abituati a vederli e leggerli, sono essenzialmente risse e battaglie cariche di testosterone e non riescono ad avere lo spazio anche per approfondire quello che è il lato emotivo e spirituale dei personaggi.
Hajime no Ippo è una serie che si focalizza, sui combattimenti per gli appassionati del genere, pur non dimenticando però di approfondire i punti più delicati della narrazione; come ad esempio lo sviluppo del personaggio, l'umorismo e i sentimenti (che in questo caso non sono l'amore per un altra persona e tutto ciò che lo riguarda). Gli scontri sono brutalmente intensi e disegnati con un disegno molto dettagliato; ossa che si spezzano, il sudore come se uscisse fuori dallo schermo. Eppure nonostante la sua brutalità, essa non è mai fine a se stessa ma ha sempre la sua contropartita.

L'opera mostra il mondo della Boxe per quello che è, rivela la dedizione e lo spirito di sacrificio che ogni pugile mette in questo sport.
Buona parte della storia è incentrata sulla formazione e allenamento di Ippo come pugile professionista e su quanto lo tempri non solo fisicamente, ma anche spiritualmente facendo trasparire il suo amore per la boxe. Amore che esplode ogni volta che è sul ring, perché ogni avversario di Ippo non è solo un essere umano in sé ma, sono le diverse sfaccettature della Boxe stessa. Ognuno di quei ragazzi è sul ring per ragioni diverse e la serie le approfondisce e permette a tutti di svilupparsi, piano piano diventando poi tasselli unici e importantissimi che porteranno Ippo sulla lunga e tortuosa strada della vittoria.

George Morikawa non è solo un mangaka appassionato di Boxe ma, è stato anche allenatore e giornalista di Boxe, quindi ha potuto dare una notevole quantità di informazioni su tecniche, atleti e storia della Boxe coinvolgendo tutti gli spettatori/lettori anche quelli che sanno poco e niente su questo sport.
Hajime no ippo è una serie brutale, intensa ma, commovente, esilarante e coinvolgente sul duro mondo della Boxe e che può essere goduta praticamente da tutti, che avrebbe potuto facilmente scivolare sul combattimento fine a se stesso legato alla legge del più forte ma, mostra come questi atleti ruvidi esternamente abbiano un cuore caldo e pieno di speranza, determinazione e di profondo rispetto verso l'avversario e che anche un giovane “perdente” può aspirare alla gloria.

FIGHT!!!!!!

p.s Un ringraziamento speciale a Kamata per la sua pazienza e per avermi aiutato a scrivere questa recensione :D