Ciao
a tutti oggi vorrei parlare di una serie che mi sta molto a cuore e
che ho apprezzato veramente tanto, Hajime no Ippo di George Morikawa.
Concedetemi
di definirlo come uno dei migliori shonen sportivi di tutti i tempi;
ha al suo attivo ben 113 volumi e 3 serie anime.
Makunochi
Ippo non è come tutti i ragazzi delle superiori che vivono una vita
spensierata, purtroppo rimasto orfano del padre ha sempre dovuto
aiutare la madre nell'impresa ittica di famiglia; oltretutto essendo
una ragazzo timido e remissivo è quotidianamente vittima di bullismo
ma, un giorno mentre sta per essere nuovamente vessato viene salvato
da Takamura Mamoru, un pugile professionista capitato li mentre si
allenava. Da
quel giorno la sua vita cambia, riceve uno scossone che lo porterà a
intraprendere la via della boxe.
Prima
di parlare di Hajime no Ippo vorrei fare una distinzione che secondo
me va fatta nell'ambito del genere sportivo.
Essenzialmente
esistono due tipi di manga/anime sportivi; la prima categoria è
quella in cui caratteri predominanti sono la spettacolarizzazione
dell'evento sportivo e l'esagerazione delle capacità dei
protagonisti che possiamo ritrovare nei più famosi manga/anime di
Shonen jump come: Eyeshield 21, Kuroko no Basket e Haikyuu in cui i
protagonisti hanno rispettivamente “super velocità”,
“invisibilità” e “super salto” che insieme ai “poteri”
degli altri personaggi rendono lo sport una sorta di spettacolo di
intrattenimento.
La seconda, invece, in cui predomina la
rappresentazione nel modo più realistico possibile del mondo
sportivo e quindi concentrarsi nel percorso e nella crescita che il
protagonista affronta, in cui il lettore/”spettatore” non viene
lasciato fuori ad osservare ma, può, in un certo senso,
immedesimarsi nel protagonista; gli esempi più rappresentativi sono:
Ace of Diamond, Yowamushi Pedal e ovviamente Hajime no Ippo; tutte
punte di diamante di Shonen Magazine.
Gli
shonen di combattimento come siamo abituati a vederli e leggerli,
sono essenzialmente risse e battaglie cariche di testosterone e non
riescono ad avere lo spazio anche per approfondire quello che è il
lato emotivo e spirituale dei personaggi.
Hajime no Ippo è
una serie che si focalizza, sui combattimenti per gli appassionati
del genere, pur non dimenticando però di approfondire i punti più
delicati della narrazione; come ad esempio lo sviluppo del
personaggio, l'umorismo e i sentimenti (che in questo caso non sono
l'amore per un altra persona e tutto ciò che lo riguarda). Gli
scontri sono brutalmente intensi e disegnati con un disegno molto
dettagliato; ossa che si spezzano, il sudore come se uscisse fuori
dallo schermo. Eppure nonostante la sua brutalità, essa non è mai
fine a se stessa ma ha sempre la sua contropartita.
L'opera
mostra il mondo della Boxe per quello che è, rivela la dedizione e
lo spirito di sacrificio che ogni pugile mette in questo sport.
Buona
parte della storia è incentrata sulla formazione e allenamento di
Ippo come pugile professionista e su quanto lo tempri non solo
fisicamente, ma anche spiritualmente facendo trasparire il suo amore
per la boxe. Amore che esplode ogni volta che è sul ring, perché ogni avversario di Ippo non è solo un essere umano in sé ma, sono
le diverse sfaccettature della Boxe stessa. Ognuno di quei ragazzi è
sul ring per ragioni diverse e la serie le approfondisce e permette a
tutti di svilupparsi, piano piano diventando poi tasselli unici e
importantissimi che porteranno Ippo sulla lunga e tortuosa strada
della vittoria.
George Morikawa
non è solo un mangaka appassionato di Boxe ma, è stato anche
allenatore e giornalista di Boxe, quindi ha potuto dare una notevole
quantità di informazioni su tecniche, atleti e storia della Boxe
coinvolgendo tutti gli spettatori/lettori anche quelli che sanno poco
e niente su questo sport.
Hajime
no ippo è una serie brutale, intensa ma, commovente, esilarante e
coinvolgente sul duro mondo della Boxe e che può essere goduta
praticamente da tutti, che avrebbe potuto facilmente scivolare sul
combattimento fine a se stesso legato alla legge del più forte ma,
mostra come questi atleti ruvidi esternamente abbiano un cuore caldo
e pieno di speranza, determinazione e di profondo rispetto verso
l'avversario e che anche un giovane “perdente” può aspirare alla
gloria.
FIGHT!!!!!!
p.s
Un ringraziamento speciale a Kamata per la sua pazienza e per avermi aiutato a scrivere
questa recensione :D